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[title] => Da oggi a Palazzo Biscari a Mirabella Imbaccari, la Summer school di cinema di Paolo Benvenuti. All’insegna della maieutica
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«Spesso in noi ci sono sensibilità e talenti di cui non siamo consapevoli e che, per il modo in cui è strutturato il sistema scolastico, magari non abbiamo mai scoperto e sviluppato. Per questo la summer school di cinema che organizziamo a Palazzo Biscari a Mirabella Imbaccari è pensata come un laboratorio maieutico in modo da far scoprire ai ragazzi i propri talenti creativi mettendosi in gioco direttamente». Paolo Benvenuti, regista di “Segreti di Stato” e di numerosi altri film di alto livello artistico e creativo, tiene particolarmente alla maieutica come metodo didattico che scaturisce dalla sua collaborazione con Danilo Dolci.
Il punto non è insegnare, ma, in modo dialogico e lavorando insieme, far emergere negli allievi predisposizioni creative e svilupparne consapevolezza: «Anche di ciò che esiste dietro la produzione di un film per renderli soggetti attivi del processo che porta alla realizzazione di una pellicola cinematografica», sottolinea Benvenuti, che da sempre sostiene l’introduzione dell’educazione alle immagini nei programmi scolastici.
Da oggi fino all’8 settembre 14 ragazzi degli ultimi tre anni di quattro istituti del calatino – IPSIA Dalla Chiesa, Maiorana Arcoleo, Cucuzza-Euclide e Bonaventura Secusio di Caltagirone – saranno dunque impegnati a comprendere l’esperienza del processo creativo per la produzione di un film nel laboratorio «Come guardare, come vedere, come filmare» condotto da Benvenuti e a cui parteciperanno come “docenti maieutici” anche il montatore Alberto Valtellina e il musicista (nonché uno dei due direttori artistici della sezione musica dell’Horcynus Festival) Luigi Polimeni.
Creatività, i ragazzi protagonisti
Il laboratorio sarà articolato in 11 lezioni di 8 ore ciascuna per un totale di 88 ore in cui gli studenti saranno chiamati a intervenire attivamente, a fare esercizi pratici sia “in aula”, sia a casa, sia facendo fotografie e riprese nel paese.
Grazie alla competenza e alla supervisione di Benvenuti e degli altri docenti, i ragazzi lavoreranno sull’inquadratura fotografica e video e sulla sua tecnica, alla luce della quale analizzeranno insieme quadri e immagini famose, dovranno realizzare degli storyboard, comprendere come si fa un’inquadratura video, costruire una breve sceneggiatura cinematografica, fare pratica di montaggio, scrivere un soggetto per un breve video documentario e una altrettanto breve fiction narrativa che si tradurrà in un piccolo film con musica che realizzeranno divisi in gruppi e svolgendo ciascuno un ruolo specifico (regista, operatore, fonico, scenografo, segretario di edizione) a rotazione. Il tutto caratterizzato da un processo interattivo e di valutazione collettiva, alla luce degli strumenti progressivamente acquisiti, dei lavori svolti.
Venerdì 8 settembre la scuola si concluderà con una mostra fotografica e con la proiezione pubblica degli elaborati cinematografici finali realizzati dagli allievi a cui saranno consegnati i certificati di frequenza con valenza PCTO (percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento.
Il progetto “La Bellezza della Legalità” in cui si inserisce la summer school di cinema è finanziato dall’Unione europea – Next Generation.
EU- PNRR M5C3 – Investimento 1.3 – Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore.
Fra i partner ci sono anche l’Associazione di Promozione Sociale Opera del Tombolo e delle Arti Manuali, l’istituto comprensivo G. Arcoleo – V. Da Feltre di Caltagirone, l’istituto comprensivo e. De Amicis, l’Istituto Sacro Cuore di Caltagirone, la Parrocchia S. Giovanni Bosco, la Parrocchia S. Francesco di Paola, l’Associazione Verderame, Formidea – Società Cooperativa Sociale – Impresa Sociale.
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Il punto non è insegnare, ma, in modo dialogico e lavorando insieme, far emergere negli allievi predisposizioni creative e svilupparne consapevolezza: «Anche di ciò che esiste dietro la produzione di un film per renderli soggetti attivi del processo che porta alla realizzazione di una pellicola cinematografica», sottolinea Benvenuti, che da sempre sostiene l’introduzione dell’educazione alle immagini nei programmi scolastici.
Da oggi fino all’8 settembre 14 ragazzi degli ultimi tre anni di quattro istituti del calatino – IPSIA Dalla Chiesa, Maiorana Arcoleo, Cucuzza-Euclide e Bonaventura Secusio di Caltagirone – saranno dunque impegnati a comprendere l’esperienza del processo creativo per la produzione di un film nel laboratorio «Come guardare, come vedere, come filmare» condotto da Benvenuti e a cui parteciperanno come “docenti maieutici” anche il montatore Alberto Valtellina e il musicista (nonché uno dei due direttori artistici della sezione musica dell’Horcynus Festival) Luigi Polimeni.
Creatività, i ragazzi protagonisti
Il laboratorio sarà articolato in 11 lezioni di 8 ore ciascuna per un totale di 88 ore in cui gli studenti saranno chiamati a intervenire attivamente, a fare esercizi pratici sia “in aula”, sia a casa, sia facendo fotografie e riprese nel paese.
Grazie alla competenza e alla supervisione di Benvenuti e degli altri docenti, i ragazzi lavoreranno sull’inquadratura fotografica e video e sulla sua tecnica, alla luce della quale analizzeranno insieme quadri e immagini famose, dovranno realizzare degli storyboard, comprendere come si fa un’inquadratura video, costruire una breve sceneggiatura cinematografica, fare pratica di montaggio, scrivere un soggetto per un breve video documentario e una altrettanto breve fiction narrativa che si tradurrà in un piccolo film con musica che realizzeranno divisi in gruppi e svolgendo ciascuno un ruolo specifico (regista, operatore, fonico, scenografo, segretario di edizione) a rotazione. Il tutto caratterizzato da un processo interattivo e di valutazione collettiva, alla luce degli strumenti progressivamente acquisiti, dei lavori svolti.
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[title] => Con "Vedere la musica" parte un concorso di videoclip per artisti emergenti. Qui il bando
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Unico in Sicilia e uno dei pochi in Italia, “Vedere la musica” è un concorso nazionale di videoclip per musicisti emergenti. Lo indice per la prima volta quest’anno all’interno dell’Horcynus Festival 2023 la Fondazione Horcynus Orca che, fin dalla sua nascita, non ha mai smesso di promuovere e attirare talenti creativi anche in ambito musicale, a livello nazionale e internazionale.
A presiedere la giuria sarà Carlo Massarini, giornalista e conduttore cult del mondo della musica. Alla band o all’artista vincitori sarà assegnato un premio di 2000 euro e garantita l’esibizione dal vivo nella serata del 3 agosto dell’Horcynus Festival 2023. «È un concorso che intende contribuire a promuovere sempre di più il ricorso al linguaggio visivo nell’ambito della musica emergente, cosa peraltro resa più agevole dallo sviluppo di una tecnologia accessibile, in grado di supportare le autoproduzioni», sottolinea Giacomo Farina, che, insieme a Luigi Polimeni, è direttore artistico della sezione musica del Festival «il quale, non va dimenticato, nasce come manifestazione cinematografica, legata alle immagini, per poi evolversi nel tempo».
Al concorso possono partecipare tutti gli artisti e le band residenti in Italia con video pubblicati non prima del 1 gennaio 2019 e della durata non superiore agli otto minuti. La domanda dovrà essere inoltrata entro la mezzanotte del 1 luglio 2023 all’indirizzo di posta elettronica festival@horcynusorca.it.
Di tutti i videoclip pervenuti, la Direzione Artistica del Festival ne selezionerà 25 per partecipare alla competizione ufficiale. Fra questi, la giuria individuerà i 5 finalisti le cui opere saranno proiettate il 3 agosto nell’ambito dell’Horcynus Festival 2023. Oltre al primo premio assegnato dalla giuria, è previsto anche un “Premio del Pubblico” attribuito a uno dei 5 videoclip arrivati in finale.
Le nomination dei 5 finalisti verranno annunciate e pubblicate sul sito della Fondazione Horcynus Orca.
Oltre al Presidente Carlo Massarini, la giuria è composta dal regista Cristian Bisceglia, da Carmelo Guglielmino, presidente e fondatore della CDF records, da Maurizio Gugliotta, operations manager di RadioPlayer Italia.
La Direzione artistica del concorso include Franco Iannuzzi, direttore artistico dell’Horcynus Festival, Giacomo Farina e Luigi Polimeni, che curano la selezione musicale della manifestazione.
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[title] => “Stefano D’Arrigo”, una biblioteca a più poli aperta ai territori. Il 28 giugno si inaugura quello dell’hub di Comunità di Maregrosso
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Una biblioteca a più poli e fulcro di eventi culturali, artistici e sociali. Aperta ai territori, e caratterizzata da una forte aderenza ai contenuti, alle specificità e alle caratteristiche dei luoghi in cui sono collocate: è questa la biblioteca “Stefano D’Arrigo” che la Fondazione Horcynus Orca, di recente riconosciuta Istituto Culturale dal Ministero della Cultura – Direzione generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali, sta realizzando in tali luoghi e che consta di circa 16mila volumi.
Tre i poli previsti: il Parco Horcynus Orca a Capo Peloro, con testi e materiale documentale prevalentemente su cultura e ambiente, il Parco dei Saperi a Palazzo Biscari a Mirabella Imbaccari (area storico-politica e giuridica), la biblioteca sociale nell’Hub di Comunità di Maregrosso. Quest’ultima conta al momento più di 1900 volumi (area educativa e politico-sociale).
La stragrande maggioranza dei testi è stata donata dall’Associazione Nicola Capria e dal dottor Francesco Barbalace, un’altra parte, invece, dal cineforum don Orione e dalla dottoressa Miriam Sferrazza. Inoltre, la Fondazione Horcynus Orca e la Fondazione Me.S.S.In.A hanno predisposto un protocollo d’intesa con l’Associazione Capria per la co-gestione del polo di Maregrosso e lo sviluppo presso la biblioteca di attività di animazione sociale e culturale.
Fra ascolto di bisogni e desideri e arte partecipata e condivisa…
Mercoledì 28 giugno, dalle 17, si terrà l’inaugurazione della biblioteca sociale “Stefano D’Arrigo”, il polo dell’Hub di Comunità a Maregrosso, un evento che rientra nell’ambito dell’Horcynus Festival 2023.
Un pomeriggio ricco, che restituisce il lavoro messo in campo nel processo di riqualificazione urbana di quell’area dal Distretto Sociale Evoluto sviluppato dalla Fondazione Messina (e di cui la Fondazione Horcynus Orca è membro storico). E che sarà caratterizzato da tre eventi significativi: la presentazione dell’installazione sonora dell’artista basco Alex Mendizabal che è ispirata proprio alla dimensione dell’ascolto dei territori (voci, bisogni, desideri dei luoghi abitati) e la “semina” nel giardino, attorno all’opera di Mendizabal, delle ceramiche d’arte che l’artista Francesca Borgia ha ideato e prodotto nel corso di laboratori ad hoc svolti con le mamme del centro socioeducativo “Il Melograno” di Maregrosso: conchiglie, diapason. «Il focus è sempre l’ascolto – dice Borgia – ma sviluppato con le ceramiche, che nella quotidianità verranno conservate all’interno della biblioteca e potranno essere viste e utilizzate per gli eventi, all’insegna di un’ arte partecipata e non museificata».
E, naturalmente, libri
Ma a inaugurare il polo della biblioteca “Stefano D’Arrigo” di Fondo Saccà sarà anche la presentazione dell’ultimo libro di Fabrizio Barca, ex ministro della coesione territoriale e coordinatore del Forum Diseguaglianze Diversità, di cui Fondazione MeSSInA è co-promotrice: Diseguaglianze e Confitto, un anno dopo, scritto in dialogo con Fulvio Lorefice (Donzelli editore). Si caratterizzerà come una presentazione diffusa che si terrà in contemporanea a Ferrara con Gaetano Sateriale (presso Camera Del Lavoro Territoriale) a Genova con Luca Borzani (presso l’Auditorium G. Carlini, Area Archeologica Giardini Luzzati; a Napoli con Alfredo Guardiano (presso la Fondazione Premio Napoli); a Roma con Lorenzo Cirino (presso Campo Ricerca di Scomodo), a Messina proprio nell’hub del Giardino Cannamele con Gaetano Giunta.
In ogni luogo gruppi di lavoro discuteranno del volume e poi si confronteranno in diretta streaming con Fabrizio Barca e Fulvio Lorefice, moderati da Susanna Rugghia della rivista Scomodo. Dalle 18.30 la presentazione sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook del Forum Disuguaglianze e Diversità e della casa editrice Donzelli.
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[title] => Un Protocollo di Intesa per una food policy a supporto della transizione ecologica. Domani il seminario
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Per ragionare di politiche alimentari integrate e sostenibili domani alle 17.30, nei locali della Fondazione Horcynus Orca a Capo Peloro si terrà il seminario “Transizione ecologica e food policy: perché siamo ancora in tempo per cambiare rotta”, promosso dalla Comunità Slow Food per la Salvaguardia della Biodiversità dello Stretto di Messina in collaborazione con: Comune di Messina, Camera di Commercio di Messina e Fondazione di Comunità di Messina.
Mai come oggi è importante operare per la transizione ecologica. E la transizione ecologica passa anche dallo sviluppo di una food policy adeguata. Perciò è importante supportare la sostenibilità in tutte le politiche connesse al cibo se si tiene conto del fatto che da questo punto di vista sono proprio le filiere agroalimentari a porre un serio problema, costituendo una delle maggiori fonti di emissioni di CO2, di consumo terra, di acqua e di energia.
E proprio per sostanziare programmi di collaborazione su transizione ecologica e food policy, a margine dell’iniziativa i promotori del seminario sigleranno un Protocollo di Intesa.
Nel corso del suo intervento Gaetano Giunta affronterà il tema di come connettere “I Parchi della Bellezza e della Scienza”promossi dalla Fondazione di Comunità di Messina alle iniziative Slow Food.
I Parchi della Bellezza e della Scienza costituiscono un’infrastrutturazione educativa a rete che ruota attorno ai due grandi snodi del contemporaneo: contrastare le disuguaglianze economiche, sociali e di riconoscimento e i processi di mutamento climatico. Ed è importante mettere in campo strategie condivise in grado di affrontare gli scenari futuri, perché anche la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale possano essere garantite.
“Orizzonti – transizione ecologica e giovani generazioni” è il titolo della ventesima edizione dell’Horcynus Festival, a partire dal 20 luglio al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, a cura della Fondazione Horcynus Orca e della Fondazione di Comunità di Messina. “Questi orizzonti, che come ogni anno e ancora di più quest’anno il Festival ricerca e sperimenta” – spiega Gaetano Giunta, segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina – “sono quelli capaci di contrastare le diseguaglianze economiche, sociali e di riconoscimento e i processi di mutamento climatico, per garantire il diritto al futuro delle giovani generazioni”.
Il prologo del Festival, dal 20 al 22 luglio, ospita un grande classico del cinema internazionale: la Trilogia de “Il Signore degli Anelli” di Peter Jackson.
L’apertura dell’edizione 2022 è con la letteratura: il 23 luglio al Parco Horcynus Orca, l’autrice messinese Nadia Terranova presenta il suo libro “Trema la Notte”. L’appuntamento è a cura di Feltrinelli Messina che, al Festival, cura anche la presentazione di un altro autore messinese, Lelio Bonaccorso, e del suo “Vento di libertà”, in programma il 27 luglio alle 19.30. Nella sezione anche gli incontri con Alessandro Tumino, autore di “La punta” (25 luglio, ore 19.00) e con il laboratorio narrativo per l’infanzia “Il viaggio di Nabu” (Edizioni Mesogea), curato da Anita Magno.
Marlene Kuntz, foto di Michele Piazza
Per la sezione “Musica Nomade”, curata da Giacomo Farina e Luigi Polimeni, tre gli eventi in programma. Il 24 luglio alle 21.00 Eleonora Bordonaro presenta in concerto il suo ultimo lavoro discografico, “Moviti ferma”, finalista alle Targhe Tenco tra i migliori dischi in dialetto. Lo fa insieme a I Giudei di San Fratello, per una contaminazione tra dialetto siciliano, lingue minoritarie come il gallo italico di San Fratello, musica popolare, blues, rock e elettronica. Durante il concerto della cantautrice, che unisce la potenza ancestrale della tradizione musicale siciliana, di marranzano e percussioni, agli scenari della contemporaneità, saliranno sul palco per alcuni brani anche i Giudei di San Fratello, con i loro costumi e trombe da fanfara, in una delle pochissime esibizioni fuori dal loro contesto rituale pasquale.
Il 29 luglio, alle 21.00, nel nuovo Anfiteatro di Forte Petrazza, il Festival propone il concerto del pianista italo-brasiliano Marcelo Cesena. La performance è costruita sulla base di varie sessioni di confronto con gli educatori e le educatrici e i ragazzi e le ragazze dei progetti educativi curati dalla Fondazione di Comunità a Messina. Cesena metterà in musica i loro pensieri, sentimenti ed emozioni oltre a pezzi del suo repertorio.
Di nuovo al Parco Horcynus Orca, l’1 agosto alle 21.00, uno degli eventi principali dell’edizione 2022 dell’Horcynus Festival: “Orizzonti possibili – Parole e Musica per un pianeta verde” con Stefano Mancuso e i Marlene Kuntz in concerto. Per la prima volta a Messina, i Marlene Kuntz con “Karma Clima”, loro nuovo progetto discografico in uscita a settembre, prendono posizione nella lotta al mutamento climatico. “Desideriamo che il disco – spiega la band – possa aprire dei varchi nella percezione che abbiamo di temi decisivi come il cambiamento climatico e la riqualificazione sostenibile”. Il concerto sarà preceduto da un confronto con Stefano Mancuso. Ai musicisti e a Mancuso, botanico, accademico e saggista, andrà il Premio Horcynus Orca 2022.
Per quel che riguarda la sezione cinematografica del Festival, le proiezioni cominciano il 25 luglio alle 21.00 con “Piccolo Corpo” di Laura Samani, per la rassegna “Fuori Norma” – curata da Adriano Aprà – che seleziona film recenti di autori italiani caratterizzati da una ricerca originale di nuovi modi espressivi e di temi inconsueti.
Dal 26 al 28 luglio, tornano a Capo Peloro i film del Festival del Cine Español y latinoamericano, diretto da Iris Peralta e Federico Sartori. Le pellicole sono in versione originale con sottotitoli in italiano e la selezione dà ampio spazio a film altrimenti invisibili in Italia. Tre i titoli in programma: “Bienvenido a Farewell-Gutmann”, di Xavi Puebla (il regista sarà ospite in collegamento, 26 luglio, ore 21.00), “Chico & Rita”, di Fernando Trueba, pellicola musicale e di animazione, ambientata a Cuba (27 luglio, ore 21.00) e “Intemperie” di Benito Zambrano (28 luglio, ore 21.00).
Nel programma cinematografico, per la storica sezione del Festival “Arcipelaghi della Visione” diretta da Franco Jannuzzi, “Voyage of time”, di Terrence Malick (1 agosto, ore 21.00) e “Il Sale della Terra”, di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgato (4 agosto, ore 21.00). Per “Mare di Cinema Arabo”, a cura di Erfan Rashid, sarà proiettato il film “Europa”, del regista iracheno Haider Rashid (2 agosto, ore 21.00).
Una ampia riflessione sul cinema di impegno sociale sarà al centro del workshop “Una piattaforma per il cinema sociale”, in programma il 26 luglio alle 18.00. Una decina di ospiti dal mondo del cinema rifletteranno sull’opportunità di far convivere e coincidere gli sforzi di produzione e distribuzione per pellicole di impegno civico.
Acquaprofonda, foto di Alessia Santambrogio
Per la sezione teatrale del Festival, curata da Massimo Barilla, il 30 luglio alle 21.00 al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, un altro dei principali appuntamenti della XX edizione del Festival è con “Acquaprofonda”, opera civica e di lirica contemporanea del Teatro Sociale di Como in coproduzione col Teatro dell’Opera di Roma. Le musiche originali sono di Giovanni Sollima, il libretto di Giancarlo De Cataldo. L’appuntamento è inserito nelle attività del progetto “Di Bellezza si vive”, finanziato da “Con i Bambini”, di cui la Fondazione Horcynus Orca è partner e la Fondazione di Comunità di Messina ente co-finanziatore. Lo spettacolo, per la prima volta in scena fuori da un teatro e in uno spazio all’aperto, ritrae in modo unico uno dei temi più rilevanti del nostro tempo: l’inquinamento delle acque. Serena, protagonista della storia, saprà convincere il padre ad agire correttamente e aiuterà una balena a liberarsi dalla tanta plastica nella pancia. Così Acquaprofonda educa spettatori di tutte le età alla sostenibilità ambientale e avvicina le giovani generazioni all’ascolto della musica lirica, rivista in una chiave di contemporaneità e accessibilità.
L’Horcynus Festival tornerà poi alla fine dell’estate, dal 29 agosto in avanti, con Summer School di cinema e arte e residenze artistiche.
Per prenotazioni e informazioni sugli appuntamenti in programma dal 20 luglio al 4 agosto: 090 9032759.
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[title] => Sala immersiva del Macho aperta alle visite fino al 23 dicembre
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Nel periodo di natale apriamo alle visite dell’area scientifica, e quindi della sala immersiva, fino al 23 dicembre dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 17.
Il 28 dicembre saremo aperti tutto il giorno per un laboratorio sui pupi siciliani e uno spettacolo organizzato dalla Proloco di Capo Peloro
La visita all’area scientifica dura 40 minuti, il costo è di 3 € a persona.
In caso di gruppi e scolaresche, per le quali il percorso dura quasi tre ore, il prezzo di ingresso è di 6 €. É consigliabile prenotare al 329 6153824.
Per le scuole e gruppi la prenotazione é obbligatoria.
La sala immersiva – Salamare – potrà essere visitata anche domenica 5 dicembre in occasione della a “10 Km di Capo Peloro – V Trofeo Luigi Cacopardi”, che vedrà i suoi momenti più salienti ospitati nel Parco Horcynus Orca.
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[title] => A Carlo Borgomeo il premio Horcynus Orca 2021
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Il tradizionale premio promosso dalla Fondazione di Comunità di Messina e dalla Fondazione Horcynus Orca è stato consegnato ieri al presidente della Fondazione Con il Sud.
Qui di seguito le motivazioni:
“A Carlo Borgomeo con cui condividiamo il sogno di un Mezzogiorno libero, giusto, solidale e aperto.
Nella convinzione che le profonde diseguaglianze che caratterizzano i territori del nostro Paese, su qualunque scala esso si osservi, le fragilità sociali, i processi strutturali di esclusione individuali e collettivi, le storie di oppressione ed i bisogni insoddisfatti di relazioni e di felicità falsificano gli approcci dell’ideologia liberal-individualistica, fondata esclusivamente su ipotesi di perfetto egoismo.
Certi dell’urgenza di ricercare e sperimentare approcci capaci di ri-comporre armoniosamente la frattura e la separatezza fra economia, capitale sociale e sostenibilità; fra economia, le altre dimensioni del sapere e dell’agire umano e il rispetto della dignità di ogni essere umano.
A Carlo Borgomeo per avere servito il Paese, difendendo i valori fondativi della nostra Costituzione con creatività, rigore, lealtà e passione, e, più in particolare, per avere dedicato la propria vita a rendere storico, concreto l’Articolo 1 della nostra Costituzione.
Il Distretto Sociale Evoluto, fondato sul lavoro, nasce ed evolve da un compositivo dinamico di persone, organizzazioni, esperienze la cui “bellezza” non è in nessun modo racchiusa nelle singole componenti, ma emerge, come l’“estetica” di un’architettura, di un paesaggio o di una musica, dall’armonia e dalle correlazioni di questa bio-diversità. In questa composizione Carlo Borgomeo ha avuto un ruolo fondativo e di insostituibile compagno di strada, condividendo con noi la follia di cercare nuovi orizzonti, nuovi approcci economico-sociali di tipo relazionale in cui le persone più escluse, le pietre scartate e gettate negli abissi dell’inferno degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, negli abissi dell’inferno delle baraccapoli centenarie della città, negli abissi dell’inferno del dominio e del controllo spietato delle mafie diventano testate d’angolo.
Con gratitudine e amicizia vera, il Premio Horcynus Orca 2021″.
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[title] => Policy per i territori. Con un gruppo di Fondi autonomi e interconnessi. Per un nuovo welfare comunitario
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Ieri Gaetano Giunta, Segretario Generale della Fondazione di Comunità di Messina ha presentato il nuovo Piano Strategico con le linee guida che ne caratterizzeranno l’agire futuro
“Nei primi 10 anni, la Fondazione ha messo in campo un lungo processo di ricerca-azione, abbiamo fatto ricerca, sperimentato, provato a costruire modelli nella prospettiva dello sviluppo sostenibile con risultati tangibili. Nei prossimi saremo un ente che eroga una policy complessiva e articolata sui diversi territori in cui operiamo, creando un tessuto con loro e fra di loro”. Un gruppo di Fondi, ognuno autonomo ma correlato agli altri. Come nuclei di condensazione interconnessi. “Con l’idea di fare della trasformazione, della metamorfosi virtuosa un modello politico”.
Gaetano Giunta, Segretario Generale della Fondazione di Comunità di Messina ha indicato ieri le linee di fondo dell’azione futura della Fondazione, nel corso della presentazione del nuovo Piano Strategico. Che pone al centro il contrasto alle diseguaglianze economiche, sociali e di riconoscimento e ai mutamenti climatici secondo logiche sistemiche. Mettendo in campo, ha sottolineato, “sistemi socioeconomici sostenibili e collegati fra loro che determinino impatti positivi sulle principali aree dei funzionamenti umani: dalla conoscenza alla socialità, dal lavoro all’abitare. Sistemi di welfare di comunità che sviluppano progetti personalizzati per accompagnare le persone più fragili anche a saper riconoscere le opportunità e le alternative”.
L’obiettivo è costruire un nuovo modello di welfare, locale e comunitario, intrecciato economicamente con asset di sviluppo legati alla transizione ecologica e, appunto, mettere in relazione i diversi territori in cui la Fondazione interviene, garantendo così coesione e apertura, scambi di know how, di conoscenza, di risorse umane ed economiche, nella convinzione che solo in sistemi aperti possano verificarsi “le metamorfosi – ha concluso Gaetano Giunta – che la Fondazione ritiene necessarie per contrastare uno sviluppo economico predatorio e così conservare un pianeta adatto all’uomo”.
Tutto questo in una logica di apertura che va oltre Messina e, passando dall’Europa, arriva alla sponda Sud del Mediterraneo, dove l’idea è replicare il modello sinaptico dei sistemi interconnessi a partire dal Marocco e dalla Tunisia. Anche per questo, con modifiche statutarie la Fondazione di Comunità di Messina o.n.l.u.s. diventerà la Fondazione MeSSInA (Fondazione delle Comunità del Mediterraneo Sostenibili e Solidali per l’Inclusione e l’Accoglienza).
I primi nuclei di condensazione esistono già, e sono i Parchi della Bellezza e della Scienza. Forte Petrazza, il Parco Horcynus Orca a Capo Peloro a Messina, Il Parco dei Saperi di Palazzo Biscari a Mirabella Imbaccari, Il Fondo delle Aree Interne di Roccavaldina, Novara di Sicilia, le Querce di Mamre (il Fondo Pia Patini a Salina), luoghi in cui ricerca, cultura, arte, tecnologia, processi educativi sono capaci di diventare generativi di metamorfosi urbane e contaminare i territori in modo virtuoso, come è accaduto per esempio a Capo Peloro a Messina. Facendo appello a competenze diverse e interdisciplinari: “alla biodiversità dei soggetti”, ha specificato Giunta. Perché “Ricerca scientifica, Terzo settore, finanza etica, profit, tecnologia, possono collaborare proficuamente. E sono capaci di produrre correlazioni di sistema e far crescere e incontrare conoscenze polivalenti necessarie per giungere a ri-composizioni complesse. La mission: cambiare, in meglio. Con processi che puntano a rilanciare le caratteristiche specifiche e le risorse dei territori producendo sviluppo solidale sostenibile ed equo. Una cosa che la Fondazione di Comunità di Messina persegue da sempre, e i numeri restituiscono un quadro di impatto importante: “Nei primi 10 anni della nostra vita – ricorda il Segretario Generale della Fondazione di Comunità di Messina – abbiamo sostenuto e finanziato la fase di start up di circa 120 imprese, con 400 posti di lavoro creati o consolidati, di cui quasi 100 persone altamente svantaggiate, e abbiamo accompagnato circa 700 persone con progetti personalizzati”. Dagli ex internati dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto fino ad arrivare alle 150 famiglie che hanno lasciato le baraccopoli di Fondo Saccà e Fondo Fucile a Messina, riacquistando il diritto alla casa e a una vita dignitosa.